Il saggio rappresenta l'introduzione al volume monografico "Annale 1 1980" dell'Istituto regionale per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione in Emilia Romagna, che porta il titolo Il proletariato agricolo in Emilia Romagna nella fase di formazione, a cura di Franco Cazzola, alle pp. 19-63
Dopo trent'anni dalla fine della II guerra mondiale il volto agricolo tradizionale della regione Emilia Romagna era radicalmente cambiato. L'agricoltura era in fase di rapide trasformazioni grazie alla introduzione delle macchine ed era in forte declino numerico la classe di quei lavoratori giornalieri e salariati che avevano dato vita in un secolo a intense lotte sindacali e a movimenti organizzati per la conquista del poco lavoro disponibile sui campi. Organizzazioni di lotta e di difesa del lavoro, di ispirazione socialista e cattolica avevano infatti maturato, a partire dalla fine dell'800, spirito associativo e forme organizzative originali e senza paragoni nell'agricoltura europea. L'organizzazione di classe e le forme cooperative di lavoro hanno segnato la storia sociale di vaste aree della pianura emiliana e romagnola dal 1880 in avanti. Il saggio tenta di indagare il processo formativo della classe dei giornalieri nel quadro dello sviluppo di un'agricoltura capitalistica oggi altamente produttiva.