Pubblicato nella rivista "Economia e Storia", 1967, fasc. 3, pp. 291-329
Il saggio ricostruisce, attraverso documenti di archivio una lunga controversia riguardante l'opportunità di istituire una "Arte" ossia corporazione di tutti coloro che erano legati al ciclo produttivo della seta nella città di Ferrara. Tra i protagonisti i mercanti di tessuti (Drappieri), i tessitori di seta, suddivisi tra tessitori cristiani e tessitori ebrei, le calderane che traevano la seta grezza dai bozzoli, i possessori di mulini da seta che producevano orsogli cioè il filo ritorto, e altre categorie coinvolte da questa produzione.