Storia dell'agricoltura (40)
Emilio Sereni e la storia delle campagne italiane
Articolo pubblicato in "Annali dell'Istituto 'Alcide Cervi", n. 19/1997, Ambienti e storie della Liguria. Studi in memoria di Emilio Sereni, Bari, Edizioni Dedalo.
Il saggio discute il contributo di Emilio Sereni alle ricerche sulla storia delle campagne italiane, del paesaggio agrario e della nascita del proletariato rurale.
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Galliera tra medioevo ed età moderna: la terra e gli uomini
Pubblicato nel volume Una terra di confine. Storia e archeologia di Galliera nel Medioevo, a cura di Paola Galetti, Bologna, CLUEB, 2007, pp. 221-234.
Attraverso l'analisi degli Estimi dei Fumanti ossia dei piccoli proprietari del contado bolognese soggetti ad estimo, del 1451 e del 1475, emergono sia la struttura sociale dei tre villaggi che facevano parte della comunità (Galliera, San Vincenzo, San Venanzio), sia le forme del paesaggio agrario in un epoca in cui le campagne si stavano lentamente ripopolando dopo la grave crisi
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Introduzione a Maurice Dobb, Alcune questioni di storia del capitalismo
Introduzione alle tre conferenze che nel 1962 lo storico inglese Maurice Dobb tenne a Bologna presso la facoltà di Economia e Commercio ripubblicate in:
M. Dobb, Alcune questioni di storia del capitalismo, «Storicamente», 5 (2009),
www.storicamente.org/01_fonti/storia_del_capitalismo.htm
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La ricchezza della terra. L’agricoltura emiliana fra tradizione e innovazione
Pubblicato in
in Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità ad oggi, l’Emilia-Romagna, a cura di Roberto Finzi, Torino, Giulio Einaudi editore, 1997, pp. 53-123
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Crisi agraria e bracciantato in Romagna
Pubblicato nel volume:
Conselice: una comunità bracciantile tra Ottocento e Novecento, a cura di Pier Paolo D'Attorre e Franco Cazzola, Ravenna, Longo editore, 1991, pp.15-27.
La lunga crisi dei prezzi dei cereali iniziata in Italia nei primi anni 1880 fu all'origine di profonde modificazioni dei rapporti sociali e delle produzioni agricole. Nella piccola comunità di Conselice (Ravenna) i braccianti e i giornalieri si trovarono privi di lavoro. Specialmente le donne occupate nei lavori delle risaie stabili create nelle vaste paludi che la circondavano. Nel 1890 avvenne in questo piccolo centro il primo eccidio da parte della truppa di lavoratori che protestavano davanti al municipio chiedendo lavoro. Due risaiole e un giornaliero rimasero uccisi sulla piazza.
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Terre fatte, terre divise: uomini, ambiente, comunità a San Giovanni in Persiceto nell'età moderna
Pubblicato in Il tutto e la parte. Cultura, comunità e partecipanza nella vicenda storica di San Giovanni in Persiceto tra XII e XIX secolo, a cura di Euride Fregni, Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna - Consorzio dei Partecipanti, San Giovanni in Persiceto, 1995, pp. 209-225.
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L'introduzione del mais in Italia e la sua utilizzazione alimentare (sec. XVI-XVIII),
Pubblicato in in La préparation alimentaire des céréales. Rapports présentés à la Table ronde, Ravello, au Centre Universitaire pour les Bien culturels, avril 1988, ed. D. Fournier, «PACT», n. 26, 1991, pp. 109-127. [1992].
Il mais, arrivato in Europa nel '500 si insedia come coltura a pieno campo nelle campagne umide del basso corso del fiume Po (Rovigo, Ferrara) a partire dalla metà del secolo 16°, per diffondersi rapidamente dopo gli anni di grande carestie dopo il 1590. La diffusione del cereale americano è qui resa facile dalla larga diffusione della melica (sorgo) a cui assomiglia e soprattutto per i suoi elevati rendimenti. Esso entra nell'alimentazione umana in forma di polenta, ad imitazione delle polente ottenute con il miglio, altro cereale primaverile.
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Tra conflitto e solidarietà: considerazioni sull'esperienza storica delle Partecipanze agrarie dell'Emilia
Pubblicato in Terre e comunità nell'Italia padana. Il caso delle partecipanze agrarie emiliane: da beni comuni a beni collettivi, a cura di Euride Fregni («Cheiron», n. 14-15, II semestre 1990 - I semestre 1991), Mantova, 1992, pp. 293-307.
Sopravvivono ai nostri giorni, nella pianura emiliana alcune proprietà collettive che prevedono la ripartizione periodica della terra fra i discendenti degli originari capifamiglia che riscattarono dall'acqua e dalle selve le terre paludose ottenute in enfiteusi collettiva o con altro tipo di concessione dai signori del luogo. Queste terre frutto di un lavoro comune hanno dato origine nel tempo a quelle istituzioni che prendono il nome di partecipanze agrarie. L'articolo propone riflessioni sulle ragioni della così lunga resistenza di queste istituzioni.
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Il "ritorno alla terra",
Pubblicato in Il tramonto del Rinascimento, vol. 10 della Storia della società italiana, Milano, Teti editore, 1987, pp. 103-168 (gennaio 1988).
Avanzano in italia tra la fine del medioevo e il secolo XVII processi di redistribuzione della terra ad opera di potenti e di capitali mercantili in cerca di sicurezza e profitto. Forti investimenti sono destinati ad espandere l'irrigazione e nel riscatto dalle acque di vasti territori italiani. L'avanzare della proprietà cittadina a danno di quella contadina e la crisi della proprietà ecclesiastica fanno emergere nuove categorie di imprenditori agricoli che mettono a frutto con contratti di affitto le terre dei patriziati cittadini.
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- L'agricoltura all'Esposizione,
Pubblicato in in Lo Studio e la città. Bologna 1888-1988, a cura di Walter Tega, Bologna, Nuova Alfa editoriale, 1987, pp. 161-164.
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