Pubblico qui il contributo apparso su Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità ad oggi. L'Emilia-Romagna, a cura di Roberto Finzi, Torino, Giulio Einaudi editore, 1997, pp. 53-123.
Un profilo che parte dalla fisionomia di una grande regione agricola segnata dalla povertà della montagna e dai problemi di difesa idrulica nella pianura. Una campagna urbanizzata, con forte presenza di forme collettive di proprietà, che vede avanzare il peso della grande proprietà capitalistica soprattutto là dove sono necessari grandi investimenti di capitale per la bonifica e la regolazione delle acque. Ma ciò che emerge dopo la svolta della fine secolo XIX è un sistema agrario rivolto alle novità e alle forme industrializzate di agricoltura (zuccherifici, industria conserviera, frutticoltura specializzata, economia lattiero-casearia, ecc.) Il volto della regione, sul finire del XX secolo era profondamente mutato. Scomparsa la canapa, la coltivazione promiscua con alberi e viti, il bracciantato di massa, ci si avviava alla specializzazione produttiva. Con questo cambiava in profondo anche la vita sociale delle campagne..